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Gli effetti sulla visione causati dalle restrizioni Covid-19

Aggiornamento: 1 giu 2021

Il parere degli esperti DOTT VINCENZO FLORIO OCULISTA


Ciao a tutti oggi tocchiamo un argomento particolare che rappresenta un effetto collaterale legato al regime di permanenza forzata a casa.


Durante il periodo di permanenza casa Tutti noi ci siamo dedicati Ad attività come Guardare tv navigare su internet usare il cellulare ed i dispositivi digitali.


Dopo Un'abbondante mese passato In casa Il nostro sistema visivo puo' andare in confusione generando una particolare condizione detta STRESS VISIVO


I SINTOMI dello STRESS VISIVO

Comincia piano, con un po’ di bruciore agli occhi e la visione annebbiata o sdoppiata, poi c’è la senzazione di un corpo estraneo, la frequente chiusura delle palpebre, la stanchezza alla lettura, la lacrimazione alternata alla secchezza oculare, il fastidio alla luce, e a volte anche il dolore oculare e il mal di testa.


stress visivo digitale, cioè l’affaticamento causato dall’uso prolungato di schermi elettronici. Si tratta di un vero e proprio rischio per chi trascorre più di 7-8 ore al giorno davanti a uno schermo (quindi tradizionalmente il lavoratore videoterminalista), ma anche un pericolo per le nuove generazioni che arrivano a guardare lo smartphone fino a 80/100 volte al giorno.




Le soluzioni più frequentemente adottate sono:

  1. mettere occhiali dotati di correzione che tenga conto della distanza di lavoro;

  2. fare periodicamente della pause quando si lavora al computer (ad esempio un quarto d’ora ogni due ore);

  3. se si soffre di disturbi di abbagliamento si può eventualmente ricorrere a lenti filtranti speciali (da usare dietro indicazione di un oculista);

  4. migliorare l’illuminazione dell’ambiente durante le ore lavorative (evitando fastidiosi riflessi: la fonte luminosa dovrebbe essere posta a 90° rispetto allo schermo);

  5. correggere la propria postura (si è infatti notato che ha influenza sull’astenopia);

  6. instillare, se necessario, sostituti lacrimali (le cosiddette “lacrime artificiali”), in grado di lubrificare costantemente la superficie oculare;

  7. uso di colliri a base di inositolo, sostanza che può contribuire a contrastare l’azione ossidante dei radicali liberi prodotti nelle situazioni di sforzo accomodativo, favorendo la risposta contrattile muscolare oculare.



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